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Decreto coesione, perché gli incentivi finanziari non sono sufficienti

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Il Decreto Legge n. 60/2024 , " Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione ", varato dal Governo lo scorso 30 aprile ed entrato in vigore l'8 maggio, prevede - tra le altre misure per accelerare l'attuazione e ad incrementare l'efficienza della politica di coesione europea nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) italiano - una serie di interventi, collocati nel Capo IV del provvedimento, finalizzati a sostenere la creazione di nuova occupazione, sia con riferimento al lavoro dipendente che a quello autonomo. Concentrando l'attenzione in modo specifico sugli incentivi al lavoro dipendente, le principali misure sono: - il " Bonus giovani " (art. 22): prevede, per i soggetti che non abbiano compiuto il 35 anno di età e non siano mai stati impiegati a tempo indeterminato, che i " datori di lavoro privati che dal 1° settembre 2024 e fino al 31 dicembre 2025 assumono personale non dirigenziale con con

L'Intelligenza artificiale cambierà il nostro futuro? Allora insegnatela nelle scuole

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  L'Intelligenza Artificiale (AI) cambierà per sempre il destino del genere umano ? Il raggiungimento della " singolarità tecnologica " - ossia del momento nel quale il livello di sviluppo dell'AI sarà tale da superare la capacità di comprensione e controllo degli esseri umani - è soltanto uno scenario avveniristico o può realizzarsi in un arco temporale breve? Sono queste, e altre, le domande che si ripetono frequentemente nel dibattito pubblico , relativamente alle quali recentemente le istituzioni nazionali e comunitarie hanno posto l'accento (anche attraverso la previsione di interventi regolatori ), in particolare con riferimento alle possibili insidie derivanti dallo sviluppo dell'AI. Quali sono i rischi che si paventano? Principalmente pericoli per la privacy dei cittadini, per la tutela del diritto d'autore, per l'esistenza di numerose professioni, fino alla minaccia alla sicurezza delle infrastrutture e alla stabilità delle istituzioni democ

Il Jobs Act ha aumentato la precarietà? Analisi delle dinamiche contrattuali nell’ultimo decennio

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Premessa La regolazione del mercato del lavoro è una tematica che coinvolge non soltanto i legislatori e gli studiosi delle discipline giuridiche, economiche e sociali, bensì è argomento di dibattito politico, di confronto spesso aspro tra le organizzazioni sindacali e datoriali. Negli ultimi venticinque anni, in Italia si sono succeduti numerosi interventi normativi: tra questi sono state tre le principali riforme che hanno avuto portata “sistemica”, ossia sono state progettate e articolate al fine di riorganizzare le dinamiche principali che regolano il funzionamento dei rapporti di lavoro, l’organizzazione dei servizi, l’equilibrio tra politiche attive e passive: il cosiddetto “Pacchetto Treu”; il Decreto Legislativo 276/2003, ispirato al Libro Bianco del quale il principale autore fu Marco Biagi; il “Jobs Act”, costituito dal complesso dei Decreti attuativi della Legge delega n. 183/2014, che sono intervenuti su numerosi ambiti del settore lavoristico. L’aspetto di maggiore impatto

Salario minimo e livello delle retribuzioni, la necessità di un approccio strutturale

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La tematica del salario minimo , da alcuni mesi all'attenzione del dibattito politico nel nostro paese, e la questione più vasta e complessa dei livelli retributivi , sono spesso inquadrate e commentate secondo una logica parziale, unidimensionale, talvolta piegando i giudizi ad un approccio prettamente politicista. La stagnazione delle retribuzioni dei lavoratori è un fenomeno che si è diffuso in Europa occidentale e negli USA a partire dalla fine degli anni settanta e dai primi anni ottanta, con dinamiche e dimensioni differenti nei diversi paesi, determinata principalmente dalle seguenti cause: a livello nazionale , le retribuzioni sono la risultante della struttura produttiva, delle dinamiche politiche, sindacali, economiche e finanziarie. Negli ultimi decenni i paesi che hanno avuto la capacità di rinnovare e rafforzare la propria base industriale, di gestire le politiche di bilancio in modo virtuoso e di conservare la stabilità dei cicli politici hanno avuto un maggiore incr

Incidenti nei luoghi di lavoro, non bastano le norme e il clamore mediatico

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La tragica morte dei cinque lavoratori nell'incidente ferroviario di Brandizzo , avvenuta nello scorso mese di agosto, ha riportato per qualche giorno all'attenzione dei mezzi di comunicazione la tematica della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il dibattito, in modo talvolta istintivo ed estemporaneo, si è concentrato sulla ricerca dei colpevoli materiali, dei limiti normativi, delle responsabilità politiche ed imprenditoriali : come già accaduto in passato, quello che per alcuni giorni è stato alla ribalta come un problema centrale, in poco tempo è tornato nell'oblio. In realtà le norme che tutelano la sicurezza nei luoghi di lavoro, al netto dei miglioramenti possibili, appare vasto e articolato, sia dal punto di vista degli adempimenti imposti ai datori di lavoro, sia sul versante riguardante il quadro sanzionatorio: la richiesta di un inasprimento delle pene, seppure legittima, non è la via maestra per evitare gli infortuni e le condizioni di lavoro non salutari.  Sono t