Sussidio di disoccupazione per i lavoratori che danno le dimissioni?

Nel contesto del mercato del lavoro "novecentesco", il sussidio di disoccupazione ha rappresentato uno strumento finalizzato a sostenere - per un periodo limitato necessario al reinserimento lavorativo - il lavoratore che, contro la sua volontà, rimaneva privo di occupazione. I tre elementi - arco temporale limitato, finalità di immediato rientro nel mercato del lavoro e accesso esclusivamente per i lavoratori che perdono il posto di lavoro - si sono ripetuti, e di ripetono tuttora, in modo similare nei diversi paesi industrializzati, con differenziazioni che riguardano più che altro la durata del periodo coperto dall'indennità.

Le profonde trasformazioni che hanno attraversato le articolazioni del sistema economico negli ultimi decenni, con una rapida accelerazione negli ultimi anni, ci pongono dinanzi a scenari complessi, caratterizzati da radicali cambiamenti del mercato del lavoro, delle professioni e delle competenze necessarie al mondo produttivo.
La vita lavorativa degli individui è sempre più frammentata, e sempre maggiori sono le esigenze di modificare il proprio percorso professionale e di integrare le proprie competenze. In tale scenario, lo strumento del sussidio di disoccupazione risulta oramai insufficiente, e per tale motivo viene integrato o affiancato da strumenti di sostegno finalizzati al rapido reinserimento lavorativo, come ad esempio l’assegno di ricollocazione previsto nel Jobs Act.

Una più efficiente allocazione delle risorse professionali richiede però anche una maggiore fluidità del mercato del lavoro, e quest’ultima sarebbe senza dubbio agevolata da misure di sostegno agli individui che spontaneamente intendono cambiare occupazione. Questa è la direzione nella quale si muove anche la politica del lavoro del presidente francese Emmanuel Macron il quale, tenendo fede ad un impegno assunto in campagna elettorale, ha proposto di estendere il sussidio di disoccupazione ai lavoratori che scelgono di dare volontariamente le dimissioni, compresi i lavoratori che intendono aprire un’impresa o mettersi in proprio: quest'ultima possibilità è prevista in Italia, ma soltanto per i lavoratori che perdono involontariamente l’occupazione.
La scelta di Macron è senz’altro una misura coraggiosa, in linea con le esigenze di modernizzazione sopra descritte: in tale senso è auspicabile anche nel nostro paese l’adozione di soluzioni simili, purché si abbia la capacità di collegare l’erogazione dei sussidi a dei rigidi meccanismi di condizionalità, affinché le strumenti di sostegno al reddito siano effettivamente collegati ad efficaci percorsi di ricollocazione lavorativa e non rimangano soltanto misure assistenzialistiche.

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