L'agenzia unica per le ispezioni proposta dal Ministro Poletti è davvero utile e realizzabile?
Il Ministro del lavoro Poletti ha annunciato la scorsa settimana l’intenzione di istituire una “agenzia unica” per le ispezioni, alla quale dovrebbero essere affidate le funzioni ispettive riferite a tutte le problematiche riguardanti le imprese dalle norme riguardanti la regolarità del lavoro a quelle relative alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, fino alle verifiche di carattere fiscale – oggi in capo a differenti enti e strutture (Inps, Inail, Asl e Agenzia delle Entrate). Il provvedimento, che dovrebbe essere inserito nel disegno di legge delega sul Jobs Act all’esame della Commissione lavoro del Senato, è stato descritto dal Ministro come «una grande operazione di semplificazione, efficienza e risparmio», finalizzata a superare l’attuale condizione per la quale le imprese si trovano di fronte a ripetuti interventi di controllo provenienti da enti e strutture differenti. Aldilà delle modalità di realizzazione e di funzionamento di tale agenzia, e fermo restando la solidità delle esigenze da cui scaturisce tale proposta, la perplessità maggiore è se quella delineata sia realmente una soluzione fattibile ed efficace.
![](http://1.bp.blogspot.com/-1Ic5v3AjrL0/U7Fx8pah9HI/AAAAAAAAAQU/fghezTAw2jU/s1600/poletti.jpg)
Probabilmente gli obiettivi che il ministro Poletti ha indicato si possono raggiungere più efficacemente attraverso l’integrazione “dal basso”, partendo dalle problematiche reali delle aziende e degli operatori, piuttosto che ipotizzando un’ennesima agenzia unica. Se si vuole costruire un edificio solido, anche nell’ambito ispettivo occorre partire dalla fondamenta e non dal tetto, e le fondamenta si chiamano certezza della norma e cooperazione applicativa.
Commenti
Posta un commento