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L'avvio preoccupante di Garanzia Giovani
Dopo due mesi dall’avvio del Piano “Garanzia Giovani”, le statistiche riportano un quadro che disegna un inizio stentato, che si può considerare anche allarmante a causa delle lentezza con cui le istituzioni – in primis le regioni – continuano a muoversi. Alla data del 26 giugno 2014 si sono registrati a Garanzia Giovani in 98.186: 60.667 lo hanno fatto attraverso il sito nazionale www.garanziagiovani.gov.it, e 37.519 attraverso i portali regionali. La Campania (con una percentuale sul totale del 19%), la Sicilia e il Lazio sono le regioni con il numero maggiore di richiedenti, ma a fronte delle quasi centomila richieste presenti sul piano nazionale, le vacancies superano di poco quota tremila, e i giovani iscritti che sono stati contattati sono appena il 9%. La situazione nelle diverse regioni è estremamente diversificata, tuttavia è evidente come Garanzia Giovani rischi di essere l’ennesima occasione persa dal nostro paese, da un lato a causa della macchinosità e frammentarietà con cui le decisioni relative al mercato del lavoro vengono prese ed attuate – a causa della concorrenza di competenze tra regioni e Stato prevista dal Titolo V – dall’altro a causa della mancanza di una programmazione adeguata degli interventi che consenta di coinvolgere tutti gli attori in campo – scuole, università, parti sociali, operatori pubblici e privati. Tale funzione di playmaker del mercato del lavoro, che dovrebbe essere esercitata – ai diversi livelli istituzionali – dai soggetti pubblici, è in realtà assente, e i servizi per l’impiego sono in difficoltà anche nello svolgere quelle funzioni richieste dal Piano Garanzia Giovani – una adeguata valutazione delle competenze, il supporto alla ricerca di opportunità di lavoro o formazione, il patto di servizio – che in realtà dovrebbero già essere fare parte della loro mission.
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