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Visualizzazione dei post da luglio, 2014

Sicurezza del lavoro: i venticinque anni della Direttiva 89/391/CEE

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Alla data dello scorso 12 giugno sono trascorsi venticinque anni dall’emanazione della Direttiva 89/391/CEE, un atto normativo comunitario che ha dato un notevole impulso allo sviluppo della legislazione italiana in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, nel quale le istituzioni e le politiche comunitarie vengono viste da una parte rilevanti dei cittadini, dei mass media e del mondo politico esclusivamente in ottica negativa, è utile ricordare come la Direttiva 89/391/CEE (definita dagli addetti ai lavori “direttiva madre”) e le cosiddette “direttive figlie” che seguirono la stessa, hanno rappresentato per il nostro paese una fondamentale possibilità di sviluppo sociale, attraverso l’armonizzazione con le legislazioni dei paesi “più avanzati” in tale ambito e il contributo dato al superamento della frammentarietà che aveva fino a quel momento caratterizzato il quadro normativo italiano in materia di salute e sicurezza

L'avvio preoccupante di Garanzia Giovani

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Dopo due mesi dall’avvio del Piano “Garanzia Giovani”, le statistiche riportano un quadro che disegna un inizio stentato, che si può considerare anche allarmante a causa delle lentezza con cui le istituzioni – in primis le regioni – continuano a  muoversi. Alla data del 26 giugno 2014 si sono registrati a Garanzia Giovani in 98.186: 60.667 lo hanno fatto attraverso il sito nazionale www.garanziagiovani.gov.it , e 37.519 attraverso i portali regionali. La Campania (con una percentuale sul totale del 19%), la Sicilia e il Lazio sono le regioni con il numero maggiore di richiedenti, ma a fronte delle quasi centomila richieste presenti sul piano nazionale, le vacancies superano di poco quota tremila, e i giovani iscritti che sono stati contattati sono appena il 9%. La situazione nelle diverse regioni è estremamente diversificata, tuttavia è evidente come Garanzia Giovani rischi di essere l’ennesima occasione persa dal nostro paese, da un lato a causa della macchinosità e frammentarietà c